Voici les deux dernières publications de l’éditeur Giuseppe Galzerano
Sur Gino LUCETTI
En janvier 2010 est paru l’ouvrage de Marina Marini :
« Lettres de prison de celui qui attentat à la vie de Mussolini (1930-1943) ».
Avec une préface de Claudio Venza.
GALZERANO Editore
Marina Marini
« GINO LUCETTI
Lettere dal carcere dell’attentatore di Mussolini (1930-1943) »
Prefazione di Claudio Venza
Galzerano Editore, 2010, pag. 416 con foto. 25,00
Puis ce livre de Giuseppe Galzerano sur Enrico ZAMBONINI
« Vie, lutte, exil et mort de l’anarchiste d’Emilie fusillé par la république sociale italienne »
Enrico Zambonini a combattu en Espagne dans la colonne Ascaso et faisait partie du groupe « Sbardellotto » de la colonne Ascaso.
Il a été fusillé le 30 janvier 1944 par la République de Saló.
Voici la recension qui a été publiée dans « Il manifesto » du 30 janvier 2010. http://www.ilmanifesto.it
Una nuova ricerca storica dell’editore Giuseppe Galzerano.
di Michele Fumagallo
Oggi, nel giorno del sessantesimo anniversario della fucilazione dell’anarchico Enrico Zambonini, verrà presentato a Reggio Emilia, alla Biblioteca Panizzi, il libro di Giuseppe Galzerano « Enrico Zambonini, vita e lotte, esilio e morte dell’anarchico emiliano fucilato dalla Repubblica Sociale Italiana », pubblicato dall’editore Galzerano a Casalvelino Scalo, nel Cilento.
Una piccola casa editrice, certo come tante altre, che testimonia come ci sia nella provincia italiana, anche più profonda e minuscola, una ricchezza di contenuti in ogni ambito, che potrebbe essere la forza nascosta di un nuovo sviluppo dei territori.
Se naturalmente si volesse andare alla valorizzazione di tutto questo. L’editore Galzerano da anni ci regala piccoli tesori di indagine sulla storia del nostro paese, con particolare attenzione verso le memorie del popolo, inteso spesso come movimento radicale, sia esso anarchico o socialista. Sono volumi che contengono in gran mole documenti assolutamente inediti, ricerca sul campo, materiali ritrovati che si pubblicano per la prima volta.
Certo, la linea di Giuseppe Galzerano, un misto di racconto popolare e documenti, spesso va fuori dallo stile della ricerca storica ufficiale, ma tant’è. Si tratta di volumi e documenti spesso introvabili e, del resto, ognuno usa il linguaggio e lo stile che crede, fatta salva naturalmente la veridicità dei documenti, in questo caso sempre puntuale. L’ultima fatica dell’editore, che è anche studioso e storico in proprio come in questo caso, è questo volume dal titolo lungo, alla Wertmuller, che ci dà la cifra dello stile dell’autore, discorsivo e popolare.
Un libro, in elegante veste editoriale, corredato da 74 foto (per richiederlo : 0974/62028), che colma un vuoto nella ricerca sui delitti della Repubblica di Salò. Un volume che è un colpo allo stomaco di ogni revisionismo critico assurdo e anticostituzionale che tuttavia ha fatto capolino in Italia negli ultimi decenni da parte anche di insospettabili democratici.
Enrico Zambonini fu una singolare figura di anarchico italiano, nato a Villa Minozzo (Reggio Emilia) nel 1893. La sua storia è emblematica di un modo di concepire la lotta politica e gli ideali democratici in un periodo storico particolare, quando la gioventù si ritrovò a contatto con un movimento, di incubazione prima e di esplosione dopo, che diede vita a una delle dittature più spietate, come quella fascista, sia pure nascosta sotto una bonomia del tutto apparente.
Nel 1922 è costretto a fuggire in Francia dove viene accusato, per vendetta, di aver sparato ad un console fascista. Stabilitosi in Belgio, sempre controllato dalla polizia fascista, si sposta in Spagna per dar man forte alla Repubblica Spagnola contro Franco. E’ tra i fondatori a Barcellona, nel 1938, della « Adunata dei refrattari » che assiste le vittime dei bombardamenti franchisti. Dopo la vittoria di Franco nel 1939, c’è la fuga in Francia dove Zambonini, ferito nel 1942, viene catturato dai tedeschi e riportato in Italia. Assegnato al confino di Ventotene per 5 anni, viene liberato e nel 1943 rientra al suo paese dove, però, il 22 gennaio del 1944 viene arrestato.
La mattina del 30 gennaio viene innocentemente fucilato dai repubblichini fascisti senza alcun processo, al Poligono di Reggio Emilia, insieme a don Pasquino Borghi e altri 7 antifascisti emiliani. Grazie a questa ampia ricerca in archivi italiani ed esteri viene fuori oggi la figura di questo altruista e generoso combattente.
Si legge, ad esempio, ne « Il Nuovo Risorgimento » di Reggio Emilia, il 16 marzo del 1947 : « Ovunque segnalato come un pericoloso nemico del fascismo e un difensore instancabile dei diritti dei lavoratori, Zambonini era un autodidatta povero, semplice, non si poteva pensare a lui senza sentirsi trascinati dalla sua forte personalità ».
Les giménologues 23 février 2010